Diabete tra alimentazione e salute psicologica

Il diabete è la più comune tra le malattie metaboliche ed è caratterizzato da un aumento dei livelli di glucosio nel sangue causato dall’incapacità dell’organismo di metabolizzare in maniera corretta i carboidrati. Questa condizione è dovuta alla ridotta capacità del pancreas di produrre e secernere insulina. L’incidenza del diabete di tipo 2 nella popolazione italiana è in crescita: secondo gli ultimi dati, gli italiani affetti da diabete di tipo 2 sono oltre 3 milioni e mezzo e nel 2030 saranno, in base alle stime, oltre 5 milioni.

Il diabete mellito di tipo 2 è una patologia multifattoriale, scatenata cioè dall’interazione di più cause tra cui la predisposizione genetica e l’azione di fattori ambientali, compresi sovrappeso, obesità addominale e alimentazione sbilanciata.

E’ importante sottolineare che l’alimentazione ideale per un soggetto affetto da diabete non deve essere complessa o restrittiva, ma deve fornire un apporto calorico giornaliero uguale a quello di una persona non diabetica (se c’è sovrappeso è indicato un regime ipocalorico), in relazione a costituzione fisica, al sesso, all’età, alla statura e all’attività lavorativa. E’ opportuno inoltre tenere in considerazione che i nutrienti assunti giornalmente devono assicurare che il paziente raggiunga alcune condizioni quali:

  • il controllo glicemico
  • il raggiungimento ed ilmantenimento del peso corporeo
  • la prevenzione ed il trattamento dei principali fattori dirischio cardiovascolare
  • il mantenimento di uno stato di benessere non solo fisico ma anche psichico

L’insorgere di una malattia cronica come il diabete è un evento che altera e rompe precedenti equilibri organici, psicologici e sociali. Esistono numerosi dati in letteratura che indicano una stretta correlazione fra malattia diabetica e condizioni psicologiche, che a loro volta influenzano la gestione della malattia impedendo spesso al paziente di seguire in maniera corretta il trattamento prescritto.

Quando una persona si trova di fronte alla diagnosi di diabete, la prima difficoltà da affrontare è l’accettazione della malattia stessa: la prima reazione è di incredulità e rifiuto, atteggiamento che spesso evolve in una vera ribellione ai consigli del medico. Col tempo, si arriva a una fase di contrattazione e, in alcuni casi, i consigli vengono accettati. Non mancano però fasi di depressione prima di arrivare alla vera accettazione della condizione diabetica. Proprio per questo occorre includere nel management medico dei pazienti diabetici la valutazione dello stato psicologico e sociale del paziente.

L’obiettivo principale del supporto psicologico è quello di favorire la buona riuscita del trattamento medico, intervenendo tempestivamente e in modo specifico sulle problematiche psicologiche e sociali tipicamente riscontrate nei pazienti diabetici, che ostacolano la buona attuazione del trattamento, in quanto anche i disturbi psicologici possono avere effetti sull’equilibrio glicemico.

Come già detto, l’adattamento del paziente alla sua nuova condizione comporta reazioni emotive che influenzeranno sia la gestione della malattia che l’aderenza alla terapia consigliata. Pertanto è importante che la persona con diabete assuma un ruolo attivo nei confronti della terapia, assumendo atteggiamenti responsabili e divenendo il protagonista. La depressione, ad esempio, comporta un atteggiamento opposto, di rinuncia, e ciò spiega perché la frequente compresenza delle due condizioni tende a creare un circolo vizioso.

“Non me la sento”, “non sono in grado…”. Sensazioni di questo tipo sono frequenti e negative perché riducono l’autostima e impediscono di seguire le indicazioni del medico.

Inoltre, il trattamento di una malattia cronica come il diabete, richiede una serie di comportamenti che riguardano vari aspetti della vita, dalle abitudini alimentari al lavoro e ai rapporti sociali.

Il successo del trattamento (alimentazione, attività fisica, terapia con antidiabetici orali o insulina) dipenderà anche dalla capacità del paziente di riuscire a mediare fra le sue esigenze, le sue abitudini e il nuovo stile di vita che gli viene consigliato.

La dieta, quindi, deve essere sempre personalizzata tenendo conto delle abitudini alimentari del soggetto e della famiglia, così come delle sue esigenze di vita di relazione.

E’ molto importante diagnosticare e trattare questa patologia nel migliore dei modi perché col tempo possono sopraggiungere complicanze anche molto gravi (ad esempio alla retina, ai reni, al sistema nervoso periferico e all’apparato cardiocircolatorio). È fondamentale perciò, oltre a seguire una terapia farmacologica appropriata ed effettuare periodicamente esami di controllo, affidarsi anche alla consulenza di specialisti in Nutrizione e Psicologia, in quanto un’alimentazione corretta è uno strumento di primaria importanza per la prevenzione e la cura del diabete mellito e tenere il diabete sotto controllo richiede una forte componente di motivazione.

A tal proposito, lo Studio Menichini offre ai propri clienti la possibilità di avere un primo consulto a prezzo agevolato con la Dott.ssa Laura Caputo specialista in Nutrizione e la Dott.ssa Mirella Menichini Psicologa Psicoterapeuta.

Inoltre, lo studio con l’appoggio di professionisti medici e specialisti in Nutrizione, organizza cicli di incontri per persone affette da diabete per affrontare le criticità che emergono nella motivazione e nella accettazione della malattia.